venerdì 4 dicembre 2009

? - Modesto contributo a una causa persa

Soggetto F "Ma se io ti dicessi che tra bianco e nero sicuramente prenderei il nero, tu cosa mi risponderesti? Ti dispiacerebbe?!"
Soggetto M " ... Beh... un po' forse sì, però capirei..."
Soggetto F " Ah... comunque per me è assolutamente bianco!"
Soggetto M ".... Quindi siamo piuttosto d'accordo. Dicevo appunto che mi sarebbe un po' dispiaciuto se tu avessi scelto nero."
Soggetto F " Non sono più molto sicura che ci siano ancora gli stessi presupposti fra noi..."
Soggetto M "Scusa?!...Ma.. stiamo dicendo la stessa cosa... per quale motivo non ne sei più molto sicura?"
Soggetto F "Non ho voglia di parlarne."
Soggetto M "...."
Pausa
Soggetto F" Comunque non sono più molto sicura."
Soggetto M " Sì..... ma perché?"
Soggetto F " Non ho più voglia di parlarne."
Soggetto M " Vabbè.... buonanotte."
Soggetto F "Buonanotte."

La logica stringente che presiede a queste creature meravigliose ci è oscura per la semplice ragione che non c'è. O meglio, non c'è quella cosa che per noi corrisponde al concetto di logica. Corrispondere al concetto di logica significa che sei io dico una cosa e tu dici la stessa cosa, allora significa che siamo d'accordo. Nell'universo femminile questo è vero. Qualche volta. Qualche altra invece no. Qualche altra forse. Non c'è certezza. Così che noi, ogni volta che ci addentriamo in una discussione, ci sentiamo come "nell'inesplorato dei continenti dalla cui frontiera non c'è viaggiatore che torni". Nessuna regola, nessuna sicurezza. "Come andrà stavolta?" ci scopriamo a domandarci mentre ci prepariamo ancora una volta a cercare il Minotauro senza l'aiuto di Arianna. Mai uno straccio di cartina, quando serve. E come potrebbe servire se tanto il labirinto cambia ogni volta? Ma non cambia per volontà truffaldine, desiderio di vittoria morale a ogni costo. Cambia perché non c'è motivo che rimanga uguale. Nella mia pressoché sterminata esperienza in campo femminile posso affermare con moderata certezza che sia abbastanza vero quell'adagio che vuole che le donne ragionino col cuore laddove noi usiamo il cervello. Mi conforta Pascal sostendo che "le coeur a ses raisons que la raison ne connaît point". Dunque ha ragione quel tale che diceva che le donne non vanno capite, ma amate.
'Cipicchia, ho fatto tre citazioni (di cui due anonime perché non ne ho la più pallida) una di seguito all'altra. Qualcuno potrebbe anche pensare che non abbia una soluzione mia alla questione. E potrebbe anche essere vero. Però neanche quei tre ce l'avevano dal momento che stringi stringi tutti e tre hanno detto "Ma che minchia ne so io?!"
Anche Pascal ha detto minchia, sicuramente.

Ai fini di una soluzione ravvedo l'assoluta inutilità di questo post.

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