giovedì 3 dicembre 2009

? - SOGGETTI F

Soggetto F: a volte dici delle cose che ti spaccherei la faccia. ma non con me, in generale.
Soggetto M: per esempio?
Soggetto F: no, non lo so, non mi ricordo. ti spaccherei la faccia a prescindere.

Io non capisco i soggetti F. In maniera generalizzata e generica. Genetica. Roba di corredo (cromosomico). Non li capisco. Non vogliono quello che vogliono. Vogliono cose incredibili. A volte vogliono me. Poi ormai sono roba che… mica c’è più il giusto e lo sbagliato. Siamo maleducati sentimentali.
Restano quei tre o quattro atteggiamenti che sappiamo scorretti. Ma per il resto è tutto un dialogare e contrattare e chiedere e parlare fino a sentirsi i nervi del collo increspati da sotto. Per dire che questo che quello. Che quello si fa che quello non si fa. Che questo è legittimo e questo è illegittimo. Sei stato uno stronzo, non sono uno stronzo - mi struggo e non ti struggi. Mi distruggi. Ti asfissio, non mi asfissi. Ti prego. Ti. Mi. Mi - ti. Perché io quando… perché. Cose che si arriva ad invidiare Cisco degli 883. [Che poi rappresentano una delle poche educazioni sentimentali che sento di aver ricevuto. Gli 883].
Comunque poi in generale, visto che di quello che accade nel letto degli amanti si è soliti non avere registrazioni su minicassette magnetiche, la verità è di chi se la piglia. E di chi riesce a tenersela meglio nella propria reminiscenza nervosa. Perché poi, ragazzi miei, quando ci si rivede, dopo ore di sprezzante retorica amorosa, minuti su minuti di melassa sentimentale, discorsi strappalacrime e canzoni strappamutande; milioni di parole che sembravano stampate sulla facciata di un tempio; solenni prese d’atto; miti fondativi. Insomma, dopo tutto questo, praticamente, si riè punto e da capo: ma eravamo rimasti che… sì ma tu avevi detto che… mi pareva che…ecc.
E allora è come pescare in un calderone di frasi. Tirare su a caso. Quello che è stato detto all’inizio diventa una conclusione concordata. Gli esempi buttati in mezzo, verità inconfutabili. Non di rado i no diventano sì. Per non parlare dei forse che cambiano come bandierine alle feste di compleanno, sospinte dal vento di opposti desideri verso lidi (solitamente) drammaticamente lontani.

Ora per esempio ci si può trovare nell’assai spiacevole stadio di essere costretti a frequentare un soggetto F ex fidanzata. Ma per forza più dell’aceto, che per non vederla dovresti cambiare esistenza. Ma sbatterti sui monti come i certosini (che fanno le cose a modo, loro. E ci credo. Fanno voto di silenzio). Poi, sempre per esempio, in contemporanea (perché capita e perché a stare rilassati pare si rovini la pelle) si potrebbe frequentare anche un secondo soggetto F che pure lei è stata tua fidanzata. (continua, come Tex Willer)

Nessun commento:

Posta un commento